Che bello fare l’arbitro!

Che bello fare l’arbitro!

Nei giorni scorsi è partita una campagna nazionale del CSI per individuare futuri direttori di gara di basket, volley e calcio.

L’obbiettivo è quello di coinvolgere i giovani e proprio per questo sono stati scelti soprattutto i canali social.

Sono già in rete, sul sito www.csi-net.it , tre bellissimi video emozionali che lanciano un messaggio semplice ma che va “ diritto al punto”.

Avvicinare tante ragazze e ragazzi  che vogliono continuare a fare sport, a correre, ad allenarsi  in un ruolo diverso.

La direzione tecnica nazionale del CSI ha pensato di rivolgersi in modo specifico al mondo scolastico invitando i dirigenti degli istituti  a sostenere  questa campagna di reclutamento fra le classi quarte e quinte delle superiori.

Il Centro Sportivo Italiano, fin dalla sua fondazione nel 1944, interagisce con tutte le agenzie educative del territorio e la scuola è interlocutore strategico ed indispensabile.

Il nome della campagna “ Se ci sei fammi un fischio” è particolarmente accattivante.

Nel CSI  “ non si fa l’arbitro” ma lo si diventa dopo un corso di formazione dove emerge, in modo primario, il ruolo educativo di questa importante figura sui campi.

Gli arbitri del CSI non sono mai stati né saranno in futuro solo regolamento, taccuino e fischietto.

“ Nel Centro Sportivo Italiano l’arbitro deve essere anzitutto appassionato ed accogliente, disposto ad imparare e mettersi lui stesso in gioco con personalità e sensibilità- dice Vittorio Bosio Presidente Nazionale CSI-Soprattutto in questi tempi l’arbitro deve aiutare a vivere lo sport con serenità ed amicizia”.

Vittorio Bosio, prima di assumere cariche dirigenziali, è stato per tanti anni arbitro di calcio del comitato di Bergamo.

La campagna “ Se ci sei fammi un fischio” si rivolge ad un target giovanile, con strumenti anche innovativi, cercando di coinvolgere le società affiliate e soprattutto, come già detto, le  scuole.

Due lettere distinte saranno infatti recapitate ai dirigenti scolastici e agli studenti.

Ai comitati territoriali verrà invece fornito un kit di strumenti promozionali.

Il percorso  formativo prevede l’ottenimento di una qualifica che, oltre ad essere spendibile nell’ambito del CSI in tutta Italia, è formalmente riconosciuta dal CONI; inoltre il, CONI essendo un ente accreditato dal MIUR è autorizzato a certificare crediti formativi.

Se gli insegnanti volessero accompagnare i propri studenti in questo percorso sarà possibile ottenere i crediti attraverso la piattaforma SOFIA.

A Genova negli ultimi anni non c’è stato purtroppo nessun ricambio generazionale per gli arbitri di calcio, l’età media è davvero alta, mentre qualcosa si è mosso fortunatamente nel settore basket.

Le difficoltà  di reclutamento rischiano purtroppo di diventare croniche e si riscontrano anche, da tempo, nelle federazioni sportive.

“Quando finisco di dirigere una partita sono molto contento e soddisfatto di aver consentito ai ragazzi di scendere in campo- dice  arbitro CSI Genova e formatore regionale– perché senza l’arbitro non si può giocare ed è quindi fondamentale che ci siano arbitri e potenziali arbitri, soprattutto giovani”

Ricoprire il ruolo di arbitro è gratificante quindi e divertente, aiuta a vedere lo sport da un’altra prospettiva.

Non è facile ma aiuta a prendere le giuste decisioni, ad avere più fiducia in se stessi, ad offrire ” un servizio” a chi gioca in quel momento

La campagna di reclutamento di “ forze fresche” si rivolge naturalmente ai giovani ma non sarebbe giusto dimenticare gli arbitri esperti che da molti anni, anche con sacrifici personali, si mettono a disposizione.

“ Mi rivolgo agli arbitri in attività quando, due anni orsono, a fine febbraio è scoppiata la pandemia- dice Vittorio Bosio Presidente Nazionale CSI-provate a valutare la possibilità di tornare in campo, a togliere la “ruggine” accumulata negli ingranaggi, anche mentali, di questi ultimi tempi. Facendolo renderete onore a chi non potrà più farlo perché ucciso dal virus che tanti lutti ha causato alle nostre comunità”

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