Equità di genere nello sport

Equità di genere nello sport

I numeri delle donne che praticano sport ed attività fisica sono purtroppo ancora molto inferiori rispetto a quelli degli uomini.
Anche partendo da questo fatto oggettivo, corroborato da dati scientifici, nell’ ambito del Festival Orientamenti ai Magazzini del Cotone di Genova, la Scuola Regionale dello Sport CONI Liguria, in collaborazione con la Fondazione MILANO- CORTINA 2026, ha organizzato un interessante seminario durante il quale è stata analizzata l’importanza dell’ accesso a condizioni di parità sicure, inclusive ed eque, libere da qualsiasi forma di discriminazione, diseguaglianza e violenza.

Fra i relatori Cecilia D’Angelo, Dirigente Territorio CONI ,Claudia Giordani, ex campionessa di sci e Vice Presidente CONI, Cristina Caprile, Direttore Scuola Regionale Sport CONI Liguria.

“ Da quando giocavo io a pallavolo bisogna riconoscere che la strada fatta è stata, allo stesso tempo, tanta e poca. Abbiamo sentito infatti molte parole ma le cose tardano a concretizzarsi. Si tratta infatti- dice Cristina Caprile Direttore Scuola Regionale Sport CONI Liguria– di un percorso culturale lungo e difficile che deve riguardare soprattutto la formazione di tecnici e dirigenti che abbiano la consapevolezza e la capacità del rispetto per la persona. Le persone sono tutte diverse, si portano dietro opportunità, valori. Soprattutto i giovani ora hanno i loro modelli e non possiamo costringerli a seguire i nostri. L’uguaglianza è di legge, garantita dalla Costituzione, la diseguaglianza la incontriamo tutti i giorni”.

Il seminario “ Insieme per l’equità di genere nello sport italiano”, era rivolto a studenti degli istituti superiori, studenti e laureati in Scienze Motorie, dirigenti e tecnici sportivi di federazioni ed enti di promozione sportiva.
Il CSI era rappresentato dal presidente regionale Luca Verardo.

Nel 2023 soltanto il 22% delle posizioni di vertice nelle federazioni dei 10 sport più popolari in Europa era occupato da donne.
La disparità di genere si riscontra a più livelli: durante i Giochi Olimpici e Paralimpici di Pechino 2022 la partecipazione femminile ha raggiunto solo il 38% fra gli ufficiali tecnici, il 21% fra i capi missione, fermandosi addirittura al 10% fra gli allenatori.

“ Per quanto riguarda l’equità di genere ci sono molte cose positive, penso alle recenti conquiste delle calciatrici , ma il prossimo obbiettivo deve essere quello di cambiare radicalmente le cose nell’ambito non solo dello sport praticato ma anche in quello dei dirigenti, per tutte quelle figure professionali con le loro diverse competenze. Bisogna garantire- dice Alessandra Bianchi Assessore Sport Comune di Genova-una parità che sia non formale ma sostanziale e che metta tutti nelle stesse condizioni di raggiungere gli stessi obbiettivi e gli stessi ruoli apicali. Dal punto di vista dell’ attività agonistica degli atleti bisogna considerare che quella praticata dai maschi , sia a livello individuale che di squadra, abbia lo stesso valore di quella praticata dalle femmine.”

Condividi questo post